Lo Psicologo Psicoterapeuta e la Psicoterapia

 

Lo Psicologo è un professionista della salute mentale, che ha conseguito la laurea in Psicologia dopo un percorso universitario di cinque anni, ha svolto un anno di tirocinio professionalizzante dalla durata di un anno ed ha sostenuto l'esame di abilitazione per essere iscritto all'albo.

Lo Psicologo Psicoterapeuta, invece, ha proseguito il suo percorso di formazione con una scuola di specializzazione dalla durata di quattro anni, con relativi training di specializzazione, ed è l'unico abilitato a fare psicoterapia; cioè il trattamento finalizzato alla cura dei disturbi psicopatologici, basato sull'interazione tra lo Psicoterapeuta ed un paziente, una coppia, una famiglia, a seconda del tipo di intervento che viene chiamato ad attuare. Lo Psicoterapeuta è in grado di utilizzare specifiche tecniche terapeutiche di intervento che ha appreso durante il suo lungo percorso di specializzazione, a seconda del tipo di orientamento adottato. La formazione di uno Psicologo Psicoterapeuta dura dieci anni, ma l'aggiornamento professionale continua ad oltranza, perchè è tenuto a formarsi costantemente, per poter garantire la miglior prestazione possibile ai suoi pazienti.

La relazione terapeutica che viene ad instaurarsi, se vista nella sua dimensione emotivo-affettiva, è essa stessa un potente strumento di cambiamento. Il feeling terapeutico, l'empatia e la sintonizzazione emotiva con il paziente sono ingredienti imprescindibili di cui non si può fare a meno. Se non c'è fiducia incondizionata è veramente difficile, se non impossibile, creare un buon rapporto terapeutico. Durante il percorso psicologico, si cerca di coinvolgere e stimolare le persone a un livello sia emotivo sia cognitivo affinché possano ampliare la loro visione delle cose. Il primo strumento utilizzato sono le domande. Porre domande ai nostri pazienti attiva il processo di pensiero e non sono importanti tanto le risposte che ci vengono date, quanto il fatto che una persona ci pensi, che rifletta e che studi altri modi di vedere il problema, attivando così le sue risorse.

Quando é utile l'intervento dello Psicologo? Nel corso della vita, capita a tutti prima o poi di far fronte a cambiamenti, scelte o eventi particolarmente stressanti, dolorosi e difficili da gestire, in cui si può avvertire un disagio psicologico e/o relazionale che nel tempo può compromettere la qualità della vita limitando la serenità e il benessere psico-fisico. Per citarne alcuni: interrompere una relazione, sposarsi, avere figli, cambiare lavoro, affrontare una malattia o un lutto; che sono eventi spesso vissuti con sentimenti negativi e stati di disagio come tristezza, eccessiva stanchezza, rabbia, colpa e vergogna. Il disagio può manifestarsi attraverso la manifestazione di un sintomo, come l’ansia generalizzata, gli attacchi di panico, i disturbi dell'umore, la depressione, i disturbi alimentari, i disturbi psicosomatici, la difficoltà nel relazionarsi e nel comunicare con gli altri (nella coppia, nell’ambiente lavorativo, nelle relazioni amicali, in famiglia), ecc...

In questi momenti spesso si ha la percezione di non riuscire a venirne fuori, si svalutano le proprie risorse ed il malessere diventa difficilmente gestibile, compromettendo qualsiasi sfera della nostra vita. E' proprio in questi frangenti che è importante chiedere aiuto ad un professionista, perchè non è segno di debolezza farsi aiutare, ma di forza e di buona volontà per riprendere degnamente in mano la propria vita.


La professione psicoterapeutica ed il lavoro su se stessi

 

La professione psicoterapeutica poggia su un saldo pilastro, che é quello di volersi fare strumento nell'alleviare la sofferenza degli altri ed offrire aiuto a chi ne ha bisogno e lo richiede. In questo, come in tutte le professioni di aiuto, una certa vocazione personale gioca un ruolo importante, soprattutto nelle fasi iniziali, di scelta e selezione del proprio percorso di formazione professionale, e di vita.

Negli anni ci viene insegnato come prestare al meglio questo aiuto, quali sono le tecniche più efficaci ed a mantenere un atteggiamento empatico e compassionevole verso i pazienti: l'ascolto emotivo rimane il punto saldo su cui ogni psicoterapia si impernia, come sopra citato.

Per quanto mi riguarda, ho sempre nutrito un forte interesse per le discipline umanistiche, in particolar modo per la Psicologia, una passione che conservo fin da giovanissima, avendo sempre avuto le idee molto chiare su cosa volessi "fare da grande". Ho scelto di intraprendere questo percorso di studi, sostenuta da una forte motivazione ed una grande passione che non mi hanno mai fatto perdere di vista gli obiettivi che mi ero prefissata: laurearmi in psicologia e specializzarmi come piscoterapeuta; svolgere un lavoro che per me è anche una missione, una vocazione.

Il mio percorso di studi è stato molto lungo e complesso: dopo essermi laureata in Psicologia Clinica, ho effettuato un anno di tirocinio professionalizzante di 1000 ore per poter sostenere l'esame di stato, che mi avrebbe consentito di iscrivermi all'albo. Effettuato l'esame di stato a Padova, ho intrapreso gli studi in Psicoterapia ad orientamento sistemico familiare, durati 4 anni, per specializzarmi e poter finalmente avviare la professione. Al contempo ho anche svolto un importante lavoro su me stessa, andando in analisi io in primis. Per svolgere questo mestiere è infatti fondamentale aver lavorato su di sè, essersi messi in discussione ed aver affrontato "i propri scheletri nell'armadio", ma soprattutto è importantissimo mettere in luce i propri limiti e le proprie risorse, come futuri Psicoterapeuti.

Nel mio ambito lavorativo la formazione continua è obbligatoria, ma per me è fonte di stimolo e di crescita personale, non solo dal punto di vista professionale, ma in primis dal punto di vista umano. Ho sempre amato studiare ed infatti dopo gli studi sopra citati, ho preso un Master in Criminologia per cultura personale e successivamente ho fatto un corso di perfezionamento in Mediazione Familiare. Attualmente sto studiando nell'ambito della Psicologia Giuridica, per poter collaborare come consulente tecnico di ufficio e di parte.

Durante il mio training post-lauream e specialistico, durato quattro anni, mi sono trovata a stretto contatto con pazienti con varie forme di sofferenza e di disagio psichico ed ho subito compreso che quello che si apprende sui libri spesso è molto distante dalla realtà che poi ci si trova ad affrontare. Ogni paziente, con il suo particolare ed unico vissuto non è minimamente paragonabile ad un altro né si può ingabbiare in una diagnosi fredda e stereotipata, che rischia di farci perdere di vista quella che è una persona, con le sue fragilità e ricchezze, con i suoi limiti e con le sue risorse.

La chiave della psicoterapia è la comprensione. Senza di essa nessun approccio terapeutico ha senso o è efficace a livello profondo. Solo con la comprensione si è in grado di offrire un aiuto reale. Tutti i pazienti hanno un bisogno disperato di qualcuno che li capisca, e soprattutto di qualcuno che non li giudichi.

Personalmente, credo che non siamo responsabili al 100% di quello che ci capita, ma di come reagiamo alle situazioni sì, siamo noi gli unici padroni del nostro destino e con le nostre scelte possiamo determinare il decorso della nostra vita. Trovo profondamente ingiusto rimanere intrappolati nelle catene di un passato doloroso, penso che tutti abbiamo il diritto di riscattarci e di essere felici.

Non a tutti noi é successo di essere amati, curati ed accuditi in modo generoso e disponibile, quando eravamo bambini. E purtroppo questo fatto non é modificabile. Il passato non si cambia e ci ha reso le persone che siamo ora: il nostro modo di reagire agli eventi traumatici o alle difficoltà che la vita presenta plasma la nostra personalità. Il grande potere che abbiamo, però, è proprio quello di scegliere se cambiare il nostro presente ed il nostro futuro. Possiamo passare dallo stato di "vittime inconsapevoli" a quello di "persone responsabili" che hanno imparato a convivere con la propria storia. 

Come cita lo psicoterapeuta A.Pellai in uno dei suoi ultimi libri, se prendiamo consapevolezza del buio che ha abitato una parte della nostra vita, allora potremo trasformare questa consapevolezza in luce.

 

 

 


La terapia è un viaggio alla scoperta di sé, non è un viaggio rapido, né facile e neanche privo di paure. In certi casi può prendere l'intera esistenza, ma la ricompensa è il sentimento che la vita non sia passata invano.

(A. Lowen) 

Le sofferenze familiari, come gli anelli di una catena, si ripetono di generazione in generazione finchè un discendente acquista consapevolezza e trasforma la sua maledizione in una benedizione.

(A. Jodorowsky)